Un viaggio nel

passato

L’idea di base è semplice: immaginate di partire da dove Plinio il Vecchio, nel 79 d.C. avvistò in lontananza l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano.

Immaginate di dovervi dirigere li per avvertire le popolazioni locali di mettersi in sicurezza.
Nel vostro percorso attraverserete i Campi Flegrei una grande caldera attiva, con diversi coni vulcanici ed il suo respiro che vi accompagna. Una terra fertile modellata dalle eruzioni e dalle scosse telluriche, ricca di laghi e colline, dal 500 a.C colonia greca, poi abitata dai romani e quindi divenuta via di collegamento con il Mediterraneo.
La linea del Golfo vi porterà a Napoli, per voi sarà una Napoli insolita e segreta, quella dei boschi e dei vicoli, passando dalla maestosità dei monumenti, all’intimità delle stradine luogo di comunità, il tutto in un frullatore di emozioni, suoni, colori, rumori, odori, che vi farà perdere ogni punto di riferimento. Napoli è tutto ed il suo contrario, è città porosa in eterno divenire, ed intanto il Vesuvio sarà sempre li, ancora più vicino ed imponente.
Ora toccherà a voi scalarlo, fin su in vetta a quota 1000 metri sul livello del mare, costeggiando il fiume di pietra, la colata lavica dell’ultima eruzione del ’44. Da qui comincerà la discesa sul nero sabbione vulcanico, vi sembrerà di galleggiare, con la bici sarà lei a decidere la sua scia.
Il viaggio proseguirà tra terre meravigliose, tripudio di natura, storia, cultura, arte, enogastonomia.
Tornerete sazi dei vostri 100 km e del vostro dislivello accumulato ( circa 1500D+).
L’aperitivo al tramonto sarà il luogo per raccontarvi la nostra impresa, la vostra fatica. Musica, birra gelata faranno il resto.

 

“A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.”
Luciano De Crescenzo